SINOSSI
Pulcinella, un esserino piccolo come una formica, atterra sulla Terra all’interno della sua pregiata astronave, un ovetto, simile a un uovo di papera, bianco e ammaccato. Il suo intento è raggiungere i suoi fratelli pulcinelli che lo attendono sulla Luna. Ma il suo istinto lo ha portato qui, sotto un albero di ulivo.
L’incontro con un minuscolo chicco d’oliva lo aiuta a riflettere, a ricordare chi sia, da dove venga e che cosa stia cercando sulla Terra. La scalata del grande albero, che ricorda la torre di Babele, lo conduce in alto, fino in cielo… Da lì vede finalmente i suoi fratelli che non sembrano più così lontani…
Ora può toccare il cielo con un dito. È questo che si prova quando si raggiunge la felicità?
DA INTERVISTE FATTE A PAZIENTI ONCOLOGICI
Anno di produzione:
2021
Testo e Regia:
Irene Di Lelio
con:
Carlotta Mangione
Illustrazioni:
Valeria Bisconti
Produzione:
Linee Libere
Estratto
«Signori miei benvenuti,
è un piacere avervi qui.
Cosa pensate di vedere
se non ciò che si sentì?Si sentì così lontano
come un’eco su nel cielo,
ciò che m’accingo a raccontar,
colmo di coraggio e zelo.Pulcinella io mi chiamo,
da lontano assai provengo.
La mia storia è un poco strana
ma proprio a questa io appartengo.Sul mio volto c’è una maschera
nera nera com’il carbone,
colma, ahimè, di desideri
e di tanta agitazione.Un maestro un tempo avevo,
d’un dì e d’un secolo lontano.
Mascheraio colto era
e diede voce a me campano.Prisciantelli si chiamava
in arte: il caro G. Santelli.
Era burbero, un po’ grigio
ma con man di Botticelli.Da una stella sono sceso,
perché caduto nell’errore.
Volevo altrove andar,
per ritrovar l’antico amore
dei miei fratelli Pulcinelli
che son riuniti sulla Luna,
è lì che aspetto di tornare,
portando un poco di fortuna.Ora signori miei,
chiudete gli occhi tutt’insieme,
per ascoltar il mio atterraggio
sul pianeta ch’ahimè preme,
per ritrovar un senso sano
alla nostra bella vita
ch’aspira assai a Felicità
spesso o sempre ben gradita. »